di Riccardo Perandini

«A Donati va un oro meritato Marastoni vero fuoriclasse»

GIURIA TECNICA 12 mag 2023

Una vita da mediano s'è tradotta in un'interessante trasfigurazione in tecnico metodico, dalle idee chiare, i modi gentili. Stefano Paese si è costruito un profilo credibile in panchina oltre la carriera da calciatore. Lo inquadri in una parola: compostezza. Ne era un degno rappresentante da faticatore della mediana, figlio di un calcio fatto di posizione. Lo è da uomo e neo papà, oltre che tecnico emergente. Fino all’interruzione del rapporto con il Montorio il suo è stato un percorso di crescita netto: doppia salvezza a Pozzo, l'occasione in Promozione sotto il castello, in una Montorio poi condotta in Eccellenza ad una signorile salvezza al debutto in categoria. Figlio di Fabrizio, preparatore dei portieri tra i più noti nel veronese, Stefano ha conoscenze ampie e diffuse del panorama dilettantistico veronese: bagaglio più che sufficiente per vestire i panni del giurato tecnico.

Stefano, il tuo approccio alla vita da panchina è stato incoraggiante: Prima, Promozione, Eccellenza. Oggi qual è la sua dimensione?
«Quella di un tecnico cui piace imparare. Mi aggiorno, studio, visiono allenamenti anche di categorie giovanili. Dove allenerò? Qualche contatto l'ho avuto. Il desiderio è rimanere tra Eccellenza e Promozione, con la possibilità di lavorare per un progetto serio».

I principi del Paese tecnico emergente?
«Organizzazione e intensità. Mi piace pensare ad un calcio dove ognuno sa cosa fare: è un’esigenza che fa parte del gioco stesso, non dipende dalla categoria. Poi, nel calcio d'oggi conta spingere: l'intensità spesso scava la differenza tra due squadre».

Il maestro ispiratore?
«Beniamino Vignola, conosciuto quando giocavo a San Martino. Preparazione fuori categoria, poi era un mago nel motivare tutti: la squadra giocava letteralmente per lui».

Il collega cui assegnerebbe la Panchina d'oro?
«Massimo Donati: ha vinto a Legnago e non è un caso. Ha vissuto, carisma, capacità di dialogo. Farà carriera ad altri livelli».

L'emergente da segnare sul taccuino?
«Alessandro Montorio dell'Hellas Verona Under 18: preparatissimo. Poi spendo una parola per Allegretti della Clivense: ha vinto con merito in due categorie diversissime, da lodare la capacità di adattamento».

Passiamo alla giuria tecnica. Tra i candidati c'è un giovane che meriterebbe l'oro?
«Campobello del Montorio. Profilo tra i più forti della categoria nel suo ruolo (difensore)».

Il nome cult della zona oro?
«Tommaso Cappelletti del Pescantina Settimo: lo metto terzo nel mio podio. Secondo scelgo Ambrosi del Castelnuovo».

Conosce bene anche la zona argento. Il fuoriclasse della categoria?
«Marastoni del San Giovanni: lascerà presto, e con merito, la Promozione. Poi Boseggia dell'Oppeano e Bragato dell'AlbaredoRonco».

I “campioni“ del bronzo?
«Bosio del Borgo San Pancrazio: ha appena vinto un campionato nella sorpresa generale. Poi due bomber intramontabili: Turozzi e Pesic. Ogni anno si sente parlare di loro». •.

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