di Luca Sguazzardo

Adami della Virtus «In porta non si corre e si gioca sempre»

PALLONE D’ARGENTO 29 mar 2023
Mirko Adami della Virtus Mirko Adami della Virtus

’è un altro portiere a guidare la classifica del Pallone d’argento. È Mirko Adami della Virtus, che milita nel campionato di Promozione. E anche Mirko ha una predilezione speciale per Marc-Andrè ter Stegen e Guglielmo Vicario, neanche si fosse messo d’accordo con Andrea Fumanelli la scorsa settimana. Nato il 27 dicembre 2002, Adami è diplomato in turismo e lingue al «Pasoli» e ha le idee ben chiare in merito all’iniziativa de L’Arena: «È iniziata bene e cercheremo di portarla in fondo. Vediamo come può andare», dice ridendo. Ovviamente a dirigere il tutto c’è mamma Simonetta e papà Maurizio che con il fratello maggiore Riccardo sono i primi sostenitori di Mirko. Quinto anno alla Virtus, dopo Juventina Poiano, Chievo e Team Santa Lucia. «Non sono uno che fa programmi a lungo termine. Preferisco vivere il presente nel migliore dei modi», afferma ancora Adami.

Ma se un domani ci fosse la possibilità di fare un salto di categoria importante?
Naturalmente non ci penserei su un secondo. Ma è meglio concentrarsi su quello che sto facendo adesso, piuttosto che vivere di false speranze e farsi illusioni che non portano da nessuna parte. In Virtus si cresce anno dopo anno, e tutto quello che si raggiunge è frutto di un duro e costante lavoro settimanale. Oltre al sano divertimento con i ragazzi nello spogliatoio.

Ricordi il primo allenamento alla Juventina Poiano?
Come fosse oggi. Avevo poco più di 6 anni. E ad un certo punto mio papà è andato dall’allenatore e gli ha chiesto come mai giocavo in porta. La risposta dell’allenatore fu semplice e diretta: “Mirko mi ha detto che in porta non si corre e che gioca sempre“. Inutile dire che scoppiarono in una fragorosa risata.

Poi con il tempo…
Mi sono trovato ed affascinato sempre di più a questo ruolo. Se sbaglia un attaccante si dice che ci ha provato. Ma se sbaglia il portiere… Ecco perché nel nostro ruolo bisogna sempre essere sempre pronti e preparati, sia dal punto di vista tecnico che da quello tattico. Un buon portiere che sa usare anche i piedi all’occorrenza è un difensore aggiunto. Nel calcio moderno, poi, non si finisce mai di imparare. Come è giusto che sia.

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