Presa al volo. L’occasione era ghiotta e Federico Fanin l’ha presa all’istante. Il ventenne centrocampista, tesserato per la Belfiorese, alla ripartenza del mini campionato d’Eccellenza ha chiesto e ottenuto dalla sua società di passare temporaneamente al San Martino Speme. Opportunità accolta con più di una soddisfazione per il talentuoso ragazzino di Santa Croce a Borgo Venezia. «In un primo momento la Belfiorese aveva ventilato la possibilità d’iscriversi al mini torneo alla caccia della serie D poi vari intoppi, a partire dalla difficoltà di sottostare alle rigide norme anticovid -19, hanno fatto desistere il presidente. Non sono rimasto alla finestra a guardare e ho incominciato a contattare le squadre d’Eccellenza che avevano deciso di ripartire trovando la disponibilità del San Martino. Devo ringraziare il direttore sportivo della Belfiorese Mirko Cucchetto che non ha frapposto ostacoli al mio temporaneo cambio di casacca e ovviamente a Giuliano Menegazzi del San Martino che mi ha voluto nel suo gruppo», spiega Federico gran tifoso dell’Inter ed estimatore di Christian Eriksen un giocatore inizialmente messo ai margini dei progetti nerazzurri di Antonio Conte. «Ci ha messo un pochino a capire il suo valore», ride Fanini rimasto stupito dalla decisione dell’allenatore di rescindere il contratto. «Peccato si era aperto un ciclo importante. Vabbè»”. Iscritto ad ingegneria gestionale a Vicenza, dopo il diploma conseguito al Liceo Scientifico Messedaglia di Verona, il centrocampista nerazzurro ora sogna ad occhi aperti e vede la serie D. «Siamo in piena lotta per la promozione e se ci giochiamo bene le carte possiamo ottenere ciò che nemmeno lontanamente osavamo pensare. Sarebbe incredibile, ma dipende da noi». A differenza di tanti suoi coetanei, messi in disparte in questo mini torneo d’Eccellenza per dare spazio a giocatori più navigati, Federico è sempre regolarmente in campo a testimonianza di un profilo da seguire con attenzione. «Ho iniziato a tirare i primi calci nella squadra del mio quartiere per poi passare al Chievo. Sette anni fino all’Under 17. Da qui il trasferimento alla Virtus Verona nella Berretti e Allievi regionali Elite e successivamente alla Belfiorese che detiene il mio cartellino. La prima stagione è stata stoppata dal Covid, la seconda praticamente non è mai iniziata. Si, giocavo regolarmente», afferma Federico lanciato anche nella corsa al Pallone d’Oro. «E’ una iniziativa molto interessante che permette a noi giovani di avere una “vetrina” importante. I tagliandi? Li compilo io ma sono in molti ad aiutarmi a raccoglierli. Dai miei genitori ad una rete capillare di amici», continua Federico che ogni giorno “lavora” per migliore le sue doti tecniche. «Mi piace avviare la manovra dal basso, cercare il fraseggio stretto, far girare palla a terra. Devo però osare di più in zona gol. Tendo a tirare poco dalla distanza. Beh i riferimenti sono campioni come Pirlo e Sergio Busquets del Barcellona. Il calcio? E’ una grande passione e pensare in grande non mi costa nulla. Ovviamente prima arriva lo studio, ma intanto ci rimangono tre partite da giocare (contro Camisano, Villafranca e Bassano ndr) che potrebbero spalancarci la porta alla serie D».•.
Fanini fa i conti giusti per laurea e serie D
