di Davide Cailotto

Il bonus di Perandini «Brunazzi un talento»

ROAD TO... PALLONE D’ORO. Il podio scelto dal nostro giornalista 13 giu 2022
Il bomber Emilio Brunazzi ai tempi del Caldiero Il bomber Emilio Brunazzi ai tempi del Caldiero

Per una volta, il podio lo fa lui. Riccardo Perandini è mister bonus tecnico, l’uomo che si occupa di intervistare ogni settimana i big del nostro calcio dilettantistico per assegnare gli ambitissimi punti extra. «Per l’oro scelgo Brunazzi, ha fatto un percorso che va premiato. Per l’argento Di Cristo, perché ovunque vada raggiunge sempre la doppia cifra. Per il bronzo voto Molas perché uno con la sua tecnica, in Seconda categoria, è un lusso». Questi i personalissimi primi posti assegnati da Riccardo Perandini in collegamento con Road to … Pallone d’Oro. Giudizi di pancia e di testa perché anche lui ha calcato i campi di casa nostra e continua a farlo. «Adesso alleno i portieri della Nuova Cometa», racconta, «ma ho dovuto fare pure una partita perché eravamo in piena emergenza. E pensare che ho cominciato da esterno nel settore giovanile della Belfiorese, sfidando proprio Brunazzi. Poi, mi sono rotto il ginocchio due volte e sono finito tra i pali». Non solo, visto che la sua penna raccoglie da tempo le cronache del nostro calcio e, da quest’anno, pure il parere degli esperti sui ragazzi che partecipano all’iniziativa de L’Arena. «Un’idea che sta piacendo molto», assicura Riccardo. «Diciamo che è nata sia dall’esigenza di dare maggior spessore tecnico alle classifiche, sia dalla volontà di coinvolgere nuovamente tutti quelli che hanno lasciato e lasciano tutt’ora il segno nel movimento. Un po’ come nella prima edizione, quando votavano gli allenatori». Ecco, quindi, la genesi del bonus tecnico. Uno strumento qualificato che eleva ancor di più la qualità dell’intera iniziativa nella quale, ovviamente, contano i punti raccolti, ma contano anche i giudizi. «Anche perché innescano un meccanismo trasversale davvero bello», spiega ancora Perandini, tra i più esperti conoscitori di calcio dilettantistico veronese. «Quelli che vengono nominati ringraziano a loro volta chi ha fatto il loro nome e, spesso, si intrecciano storie e strade che si erano interrotte. C’è chi premia quel giocatore che ha sempre seguito ma che non ha mai potuto avere. Chi, invece, sceglie uno di quelli che ha avuto agli inizi della propria carriera. Oppure ancora, chi decide di mettere in luce un giovane perché in lui intravede le giuste qualità. I ragazzi ne sono lusingati, credetemi». Non c’è dubbio, anche perché chi ha stilato i podi è gente di alto profilo per il calcio di casa nostra. Spesso ex professionisti o personaggi a loro modo storici. «Tra i più nominati c’è senza dubbio Zerbato», va avanti il collaboratore del nostro giornale, «nel podio del Pallone d’Oro ce lo inseriscono un po’ tutti, e ci mancherebbe visto quello che ha fatto e che continua a fare. I numeri parlano per lui. Nell’argento uno dei più gettonati è Ignacio Shultz, giovane attaccante della Virtus e capocannoniere in Promozione. Uno che deve ancora esprimere tutto il suo potenziale e può ambire a categorie superiori. Nel bronzo, invece, viene premiata una certa storicità. Penso a Bolla, che ha appeso le scarpe al chiodo quest’anno, Ferrarese o Molas. Profili notissimi e longevi». Tra le tante belle storie raccontate da quest’iniziativa, Riccardo ne sceglie una per chiudere il suo intervento. «Mi ha fatto molto piacere che molti degli intervistati abbiano nominato Emilio Brunazzi», assicura, «come dicevo prima, il suo percorso è un esempio per tutti. La sua risalita dalle categorie inferiori fino al top del calcio dilettantistico è frutto di grandi sacrifici e di tanto impegno. Mi auguro che possa essere di ispirazione per molti». •.

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