Non ha ancora diciott’anni Lorenzo Prandini, centrocampista emergente dell’Ambrosiana, e un futuro che si prospetta radioso. Lui però giustamente preferisce rimanere con i piedi ben ancorati a terra. Abita a Garda ed è iscritto al quarto anno al Liceo Scientifico Marie Curie del centro lacustre. L’indirizzo è quello di scienze applicate e se guarda in avanti si vede in qualche facoltà d’ingegneria. Il calcio rimane la sua grande passione da coltivare al tramonto. Puntuali papà Alberto o mamma Mariangela l’accompagnano quattro volte alla settimana al Montidon a Domegliara per gli allenamenti di un’Ambrosiana che aspira a ritornare in serie D. «La sconfitta di domenica in casa del Mestrino Rubano fa male ma rimane solo un incidente di percorso. Il campionato è ancora lungo e le nostre chances di promozione sono immutate. Ci sentiamo alla pari con le prime della classe e lo abbiamo dimostrato con i risultati e il gioco espresso», racconta convinto Lorenzo centrocampista dai piedi buoni. Tra i suoi idoli figura l’ex campione del mondo e dell’Europa Andres Iniesta, spagnolo ora a fine carriera in Giappone, ma la sua simpatia calcistica è spiccata nei confronti di Gaetano Castrovilli della Fiorentina. I gigliati tra l’alto rappresentano la sua squadra del cuore lui che da piccolissimo ha mosso i primi passi nelle giovanili del Verona. Prima ha iniziato a correre dietro al pallone nel Malcesine dove abitava. Le sue doti calcistiche hanno calamitato l’attenzione di Giuliano Giannichedda, tecnico della Rappresentativa Nazionale Serie D Under-18 e Under-19 della Lega Nazionale Dilettanti. L’ex giocatore anche della Juventus l’ha convocato a Tirrenia per un raduno della nazionale. Un fatto inusuale per un calciatore d’Eccellenza considerato che il bacino dove attinge la selezione italiana di categoria solitamente è la serie D. Una piccola grande soddisfazione per Prandini ritornata dall’esperienza ancora più motivato. «Non parteciperò al torneo di Viareggio che vede coinvolti solo i ragazzi dell’Under 19 ma già respirare l’aria azzurra è stata una grande soddisfazione. Certo lo studio è al primo posto ma sognare di poter giocare a pallone in categoria importanti non costa nulla», riprende Lorenzo mentre segue alla tv la sua Fiorentina che sta giocando contro il Verona. «Siamo in diverse squadre a giocarci l’approdo in serie D. C’è il Plateola, la Clivense, il Bassano. Sarebbe davvero molto bello riuscirci con l’Ambrosiana. Sarà lotta fino all’ultima giornata e noi con mister Corghi non abbiamo l’intenzione di mollare un centimetro. Abbiamo un allenatore molto preparato che dà molta fiducia a noi giovani. Ci fa sentire importanti e alla nostra età non è poca cosa», riprende Lorenzo, molto legato al compagno di squadra Giuseppe Arvia. «Mi ha aiutato molto nel salto di categoria. Non è stato semplice passare dalle giovanili alla Prima squadra. Lo stacco si sente eccome. Trovi giocatori che scendono dalla Lega Pro o dalla serie D. Atleti formati che hanno alle spalle un gran numero di partite. Io sono appena agli esordi», saluta Lorenzo con la sua valigia carica di sogni.•.
Prandini sogna la D «Ambro, puoi farcela»
