di Andrea Marchiori

Scagno, che piedi «I miei cinque centri? Merito del gruppo»

BRONZO 08 mar 2023

Filippo Scagno di giovane ha solo la carta d’identità. Deve ancora compiere 20 anni, ma parla e gioca come un veterano. Centrocampista in forza allo Zevio, squadra che milita nel girone C di Seconda categoria, Scagno è una mezz’ala tecnica, destrorsa, dall’indole offensiva. «Ho iniziato da centrocampista centrale nelle giovanili dello Zevio», esordisce Scagno, «poi mi ha chiamato il Montorio e lì ho giocato da trequartista e esterno. Quest’anno allo Zevio sono tornato a centrocampo, da mezz’ala, e mi trovo molto bene nel 4-3-3». Cinque i gol messi a segno finora in stagione, un bottino che impressiona perché «è la mia prima stagione tra i grandi», afferma Filippo, «perciò sono molto contento, non me l’aspettavo di fare così tanti gol». Nonostante un debutto in categoria che lascia presagire un futuro più che roseo, Scagno non ha intenzione di adagiarsi sugli allori. «Vorrei migliorare fisicamente», prosegue, «non sono molto possente, diciamo. Anche per il resto ho sempre da migliorare, come è giusto che sia». Ambizioni e obiettivi alimentati, a detta del centrocampista, da un gruppo sano e motivante: «Secondo me la differenza la fa questo gruppo. I calciatori più esperti qua si mettono a disposizione, ti aiutano sempre a migliorare. Ed è quello che vogliamo tutti, migliorare di partita in partita». Mentalità che senza dubbio riflette la classifica dello Zevio, formazione che sta cannibalizzando il girone C di Seconda categoria: 58 i punti in classifica - più 10 sull’inseguitrice Venera - frutto di 19 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta, con uno score di 73 reti messe a segno e 20 subite. «Trovo sempre la risposta nel gruppo», spiega Scagno, «nel lavoro del mister (Benin, ndr) che ci sprona sempre e insiste molto sulla tecnica, sul giocare con la palla. Quest’anno mi sento proprio a mio agio, gioco senza agitazione o ansia, a differenza di altri anni». Nell’anno del debutto in categoria, arriva la prima nomination al Pallone di bronzo, attestato di fiducia societaria nei confronti del giovane talento che ricambia l’affetto ricevuto: «Ringrazio i miei compagni, il mister, lo staff, la dirigenza, Nicola Bonomi che è stato il primo a puntare su di me all’inizio e tutto lo Zevio». «Doppia cifra?», domanda retoricamente con tono divertito, «Speriamo, ci proverò».•.

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